Si chiama Paola, ha 35 anni, vive in provincia di Rovigo e dal 27 Marzo al 5 Aprile 2015 sarà impegnata in una lunga passeggiata che toccherà 4 stati europei (Italia, Svizzera ,Liecthenstein e Austria).
Lo “Slow life tour” è una “passeggiata” da Milano a Feldkirch della durata di 10 giorni che Poala eseguirà in parte con i suoi 6 figli di età compresa tra 1 e 13 anni e in parte da sola, per far riflettere e sensibilizzare la comunità riguardo a diverse tematiche come alimentazione vegana, maternità e lavoro, educazione dei figli, rispetto della natura e costruzione di una società a misura d’uomo.
Perchè “Slow life tour”? da cosa è nata l’idea?
Ce lo spiega direttamente Paola:
“Ci sono un sacco di motivi per cui ho deciso di imbarcarmi in questa impresa un po’ assurda: il primo , il più importante è che ne avevo una gran voglia!
E’ un minestrone, un pentolone che mi ribolliva dentro, un enorme miscuglio di domande, di riflessioni, di scoperte, di nuove conoscenze, di commentini sgradevoli, di scelte controcorrente, di idee, di cambiamenti…
Tutto è cominciato sette anni fa quando decisi di non mangiare più carne e nel giro di neanche due anni il passo verso il veganesimo fu naturale, e coinvolse anche la mia famiglia che intanto si allargava passando da tre a sei figli.
Cambiava il mio modo di pensare, sentivo di aver finalmente trovato la strada che avevo sempre cercato, la mia vita aveva altri ritmi e la gente a volte era incuriosita, a volte non capiva e altre volte mi spiegava che stavo sbagliando tutto: “Ma quindi magiate solo verdura?” ” Ma ai bambini, una bistecca ogni tanto bisogna darla” “E coi dolci e il gelato, i bambini non possono mangiarli?” “Ma avete fatto così tanti figli per motivi religiosi?” “Signora lo sa che allattare i figli per più di un anno fa male a lei ma anche al bambino! Dopo qualche mese il suo latte non contiene più abbastanza sostanze nutrienti!”…
Ecco un po’ per risposta ,un po’ per sfatare molti pregiudizi che si hanno verso l’alimentazione vegana, verso le donne-mamma che decidono di dedicarsi felicemente alla loro famiglia ma non si dimenticano di loro stesse, un po’ per dire” eccomi nonostante tutto sono ancora qui viva e piena di energia!”
Perchè mi piacerebbe che la gente aprisse gli occhi e cercasse un altro tipo di società, più umana.
Perchè si sta distruggendo la terra e ai bambini non resterà un bel posto in cui vivere.
Perchè sono felice di coltivare l’orto , rattoppare i pantaloni e fare cappelli con l’uncinetto.
Perchè sono sicura di non poter cambiare il mondo e non sono. d’esempio per nessuno, ma la mia parte la voglio fare .
E’ un percorso lungo , faticoso (30 chilometri al giorno non sono uno scherzo), a tratti in salita e simbolicamente rappresenta la difficoltà che accompagna i cambiamenti, specialmente quelli che riguardano noi stessi.
Da qualche parte ho letto che per un buon camminatore l’importante non è la meta ma camminare, non era scritto proprio così ma il senso era quello.
Andare, far vagare la mente, guardarsi attorno, notare piccole cose, una margherita che fiorisce in una crepa dell’asfalto, chiudere gli occhi per un attimo e farsi baciare dal sole, liberare il pensiero sognare.
Non è un sport ma un atto naturale un passo dopo l’altro, talmente spontaneo che ogni bambino lo impara da solo e poi via alla conquista del mondo, il modo più antico di viaggiare; se siamo preoccupati facciamo quattro passi per riflettere, se siamo arrabbiati usciamo a fare una camminata per calmarci ,se siamo felici niente di meglio di un giro scherzando con cli amici, due innamorati passeggiano mano nella mano…
Silenzioso, ritmico camminare non richiede di impegnare la mente per compiere un’intenso sforzo fisico lascia libero il pensiero; quanti odori, quanti sguardi si perdono correndo concentrati su se stessi a controllare il respiro, il battito del cuore, la velocità; in antitesi con la vita di oggi, controcorrente, l’opposto il mito del massimo rendimento, della competizione dell’essere il migliore, il più bravo .
Un invito alla semplicità, all’umiltà aiuta a non temere la solitudine, non fa rumore, non richiede attrezzature costose, non inquina, è gratis è alla portata di tutti , a qualunque età in qualunque stagione, bastano un paio di scarpe comode e via “Ci sono un sacco di motivi per cui ho deciso di imbarcarmi in questa impresa un po’ assurda: il primo , il più importante è che ne avevo una gran voglia!
Tappe “Slow life tour”:
- 1° tappa 27/03 Milano-Monza- Lecco: 55,5km, 30km a piedi, 25,5km in auto
- 2° tappa 28/03: Lecco-Bellano: 27km
- 3° tappa 29/03: Bellano-Novate Mezzola 30km
- 4° tappa 30/03: Novate Mezzola-Chiavenna-Soglio (CH) 28.3km dislivello 757m
- 5° tappa 31/03: Soglio-Maloja 22km dislivello 760m
- 6° tappa 1/03: Maloja-Jiulierpass-Marmorera 31km dislivello 469m
- 7° tappa 2/04: Marmorera-Lenz 29 km
- 8° tappa 3/04: Lenz- Zizers 33km
- 9° tappa 4/04: Zizers-Vaduz 25km
- 10° tappa 5/04: Vaduz-Feldkirch 15km
Se volete seguire Paola nella sua impresa seguite i suo blog http://paolacerutislowlifetour.blogspot.it/
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