La mastoplastica additiva è tra gli interventi di chirurgia estetica più richiesti in Italia e nel mondo. Si tratta di un’operazione chirurgica finalizzata ad aumentare il volume del seno mediante l’inserimento di protesi mammarie. Nonostante la sua diffusione e la crescente sicurezza delle tecniche utilizzate, non tutte le persone possono sottoporsi a questo tipo di intervento.
Esistono infatti condizioni mediche, psicologiche e fisiche che rendono non consigliabile o del tutto impossibile eseguire una mastoplastica additiva. In questo articolo esploreremo in dettaglio cosa comporta l’intervento, quando può essere eseguito, chi ne stabilisce l’idoneità e, soprattutto, quali sono i casi in cui è sconsigliato o addirittura vietato procedere.
Cos’è una mastoplastica additiva e quando si può fare

La mastoplastica additiva ha come obiettivo principale il miglioramento estetico del seno, attraverso l’aumento del volume e il rimodellamento della forma. Le protesi impiantate possono variare per tipo, materiale e posizione, a seconda delle caratteristiche fisiche della paziente e delle preferenze espresse.
Questo tipo di intervento viene solitamente richiesto da donne che desiderano migliorare la propria immagine corporea, recuperare la forma originaria del seno dopo una gravidanza, una perdita di peso significativa o un intervento oncologico, oppure correggere asimmetrie e malformazioni congenite. Per poter procedere con l’intervento, però, è necessario che il quadro clinico sia compatibile con un’anestesia generale e con il processo di guarigione post-operatoria.
A decidere se l’intervento è eseguibile è un medico chirurgo con specializzazione in chirurgia plastica ed estetica, che durante una visita approfondita analizza lo stato di salute generale, la struttura corporea, la qualità dei tessuti cutanei, e discute le aspettative della paziente. Questo momento è fondamentale perché consente di valutare anche eventuali fattori di rischio, verificando se sussistano condizioni che controindicano l’intervento, temporaneamente o definitivamente.
Quando non si può eseguire una mastoplastica additiva: le vere controindicazioni

Ci sono situazioni cliniche che rappresentano una controindicazione assoluta all’intervento. Tra queste rientrano gravi malattie autoimmuni, immunodeficienze, patologie oncologiche in fase attiva o recente, infezioni sistemiche o localizzate in fase acuta, problemi di coagulazione del sangue e gravi patologie cardiovascolari o respiratorie. Anche in presenza di allergie note ai materiali delle protesi, il chirurgo può decidere di non procedere.
Oltre alle patologie fisiche, la valutazione prende in considerazione anche lo stato psicologico della paziente. In caso di disturbi dell’immagine corporea, depressione non trattata o aspettative irrealistiche, un chirurgo responsabile può rifiutare l’intervento, ritenendo non etico o sicuro procedere.
L’età è un ulteriore fattore determinante: di norma, non si eseguono mastoplastiche additive su pazienti minorenni, salvo rari casi legati a malformazioni gravi. Anche lo stile di vita può rappresentare un ostacolo: ad esempio, una paziente fortemente fumatrice, con indice di massa corporea fuori norma o con scarsa predisposizione al rispetto delle indicazioni post-operatorie, può non essere considerata idonea.
La fase di gravidanza o allattamento costituisce un’altra condizione in cui l’intervento viene posticipato. È consigliato attendere almeno sei mesi dopo l’interruzione dell’allattamento per permettere al seno di stabilizzarsi e rendere possibile una valutazione più accurata da parte del chirurgo.
Il ruolo del chirurgo estetico nella valutazione dell’idoneità
La valutazione medica pre-operatoria è una fase imprescindibile. Durante la visita specialistica, il chirurgo plastico raccoglie un’anamnesi completa della paziente, verifica eventuali condizioni preesistenti e ordina esami specifici – tra cui analisi del sangue, ECG, ecografia mammaria o mammografia – per valutare l’idoneità all’intervento.
Ma oltre agli aspetti clinici, il chirurgo si sofferma a lungo sulla componente psicologica, ascoltando i motivi che spingono la paziente a voler intervenire sul proprio corpo. Se emergono segnali di disagio, insoddisfazione cronica o visione distorta della propria immagine, lo specialista può decidere di rimandare l’intervento o suggerire un supporto psicologico.
L’obiettivo del professionista non è solo quello di operare, ma di garantire che l’intervento porti a risultati reali, duraturi e soprattutto soddisfacenti per la paziente nel lungo termine.
Quando l’intervento non è escluso, ma solo rimandato
Ci sono condizioni in cui la mastoplastica additiva non è vietata, ma deve essere rimandata fino al raggiungimento di requisiti minimi di sicurezza. È il caso, ad esempio, di una recente infezione, di uno stato infiammatorio locale, di un peso corporeo instabile o di un’abitudine al fumo che necessita di essere interrotta almeno un mese prima dell’intervento.
Anche dopo l’allattamento, come già anticipato, è preferibile attendere che il seno ritorni a una forma e consistenza stabili, per evitare risultati estetici insoddisfacenti o complicazioni post-operatorie. In alcuni casi, le pazienti vengono invitate a effettuare percorsi di dimagrimento, stabilizzazione ormonale o monitoraggio medico prima di procedere.
Queste situazioni non rappresentano un diniego definitivo, ma solo un’attesa strategica per garantire un intervento più sicuro e risultati migliori. Il chirurgo, in questi casi, svolge anche un importante ruolo educativo, spiegando in modo chiaro e trasparente i motivi per cui è meglio attendere.
La sicurezza prima di tutto
La mastoplastica additiva è un intervento sicuro, ma come ogni procedura chirurgica richiede una selezione accurata delle pazienti. Capire quando non si può eseguire una mastoplastica additiva è fondamentale per tutelare la salute della persona e ottenere risultati efficaci e duraturi.
Per questo motivo, ogni decisione deve essere presa in stretta collaborazione con un chirurgo plastico qualificato, in grado di fornire un parere medico obiettivo, privo di pressioni commerciali o estetiche.
Rivolgersi a professionisti certificati, evitare scorciatoie e informarsi da fonti affidabili è l’unico modo per avvicinarsi alla chirurgia estetica in modo consapevole. Se stai pensando di sottoporti a questo tipo di intervento, prenota una visita approfondita con uno specialista e discuti apertamente delle tue aspettative e delle tue condizioni di salute. Solo così potrai prendere una decisione sicura, informata e realmente adatta a te.
Puoi trovare maggiori informazioni su SICPRE – Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica