Plastica ed inquinamento

La plastica come oramai sappiamo è uno dei materiali più inquinanti del nostro pianeta.

Al supermercato gli alimenti sono fasciati in pacchetti di plastica e polistirolo, la frutta e la verdura si pesano e poi si mettono nei sacchettini di plastica trasparente, per non parlare del guanto usa e getta che usiamo in media 30 secondi e che poi buttiamo.

I sacchetti di plastica (polietilene) sono un grande problema per l’inquinamento, spesso le persone li usano nel tragitto supermercato-casa e poi li buttano.

In media ogni anno nel mondo vengono utilizzati 500 miliardi di sacchetti che si degradano in circa 1000 anni, per una media di 85 sacchetti all’anno per persona.

Queste sacchetti che quasi mai vengono reciclati (viste le difficoltà legate alla separazione dei rifiuti e alla contaminazione dovuta all’inchiostro utilizzato)  molto spesso finiscono in mare, nelle nostre montagne e nei nostri fiumi, avvelando e uccidendo annualmente milioni di animali.

Secondo lo svizzero Nicolas Cretton moltisimi sono gli animali portati alla morte dall’inquinamento legato alla plastica da imballaggio, e nel suo report  “Rapporto sui danni ambientali provocati dai sacchi di plastica – 2007 ” cita moltissimi casi di animali trovati morti per le cause più disparate ma sempre legate alla plastica da imaballaggio.

Nel 2002 infatti fu trovata morta in Normandia un balena con “800 kg di sacchi di plastica (inclusi due di un supermercato inglese) e di imballaggio (GECC, 2002) nello stomaco”.*

Nel 1994 una tartaruga fu ritrovata in fin di vita con  54 sacchetti di plastica nell’esofago che le impedivano di mangiare e respirare.*

Secondo alcuni studi, in Olanda circa il 96% degli uccelli trovati  morti aveva frammenti di plastica nello stomaco (circa 23 frammenti per uccello).**

Great Pacific Garbage Patch

Nel 1997  durante un giro in barca, Charles Moore scoprì  nell’Oceano Pacifico “l’ottavo continente” o “Great Pacific Garbage Patch“, un’immensa isola (grande come due volte gli Stati Uniti d’America) composta esclusivamente da plastica. Secondo i sucessivi studi nell’ottavo continente ci sarebbero circa 18.500 pezzi di plastica per chilometro che si trovano poco sotto il livello del mare.

Dal 1997 ad oggi è stato scoperto un altro continente di rifiuti nell’Oceano Atlantico.

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Per evitare tutto questo e molto altro ancora, possiamo seguire dei piccoli accorgimenti quotidiani:

  • evitare di farsi dare i sacchetti di plastica quando si fa la spesa
  • utilizzare borse per la spesa in cotone e riutilizzabili
  • non buttare i sacchetti che già si hanno ma riutilizzarli più volte
  • comprare prodotti con meno imballaggio possibile (per esempio le uova, preferire quelle nel cartone senza le “vaschette di plastica”). Ricordate l’imballaggio che buttate lo pagate sempre!!!
  • Comprare le ecoricariche dei detersivi (o farseli a casa), senza acquistare di nuovo l’imballaggio completo.
  • Riutilizzare la confezione dei detersivi a spruzzo. Potranno venire utili in altre occasioni.
  • Acquistare nei negozi con distributore di detersivi ecologici.
  • Preferire il vetro alla plastica (più sicuro, igienico e riutilizzabile in eterno)

Ecco qualche immagine legata all’inquinamento da plastica

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* “Rapporto sui danni ambientali provocati dai sacchi di plastica – 2007 “, Nicolas Cretton

** Van Franeker and Meijboom, 2003