Il Festival degli orti

La seconda edizione del Festival degli Orti di Monza è da pochi giorni giunta a termine, ma vogliamo comunque spendere qualche parola su questa bella iniziativa.

Prima di tutto: che cos’è il Festival? Per dirla con le parole degli organizzatori, “scopo e presupposto è la diffusione della cultura dell’orto e la sensibilizzazione verso tutte le buone pratiche che esso può generare e diffondere: attenzione all’ambiente, innovativo utilizzo della città, alimentazione sana e a Km0 funzione educativa e curativa.”

Fulcro della manifestazione era la mostra “Coltiviamo la città“, in cui venivano presentati installazioni di architetti e giardinieri con nuove idee per orti urbani, tema che come sapete sta a cuore a Green Magazine. Fra i vari progetti presentati, alcuni hanno particolarmente attirato la nostra attenzione e magari saranno utili per prendere qualche interessante spunto per i nostri orti.

festivalorti6Iniziamo dal vincitore del concorso, l’Orto 4S, progettato da Domenico Sasanelli. Il progetto mira a coinvolgere il fruitore che, sedendosi, può godere dei frutti della terra attraverso 4 sensi: la vista, con l’armonica sequenza di alberi da frutto intervallati da essenze profumate in vaso; il tatto, che entra in azione grazie a dei vasconi, posti sotto le sedute, riempiti di terreno dove poter immergere i piedi; l’olfatto, che gode delle essenze delle piante aromatiche poste all’altezza della testa del fruitore e infine, inutile dirlo, il gusto, stimolato dai prodotti dell’orto. Il progetto è esteticamente molto gradevole per l’armoniosa divisioni dei vari spazi con le assi di legno e ha fondamento nella  posizione strategica delle sedute per deliziare i sensi… quello che forse facciamo un po’ tutti mettendo una seggiolina davanti ai nostri vasi!

Vi sentite “favolosi”? Allora potete prendere qualche idea da queste bellissime installazioni fiabesche.

Il festivalorti7giardino della strega della cooperativa sociale META, forse il progetto più amato dai bambini, riproduce la casetta e l’orticello della strega Verdiccia, facendo così scoprire le magiche proprietà nascoste nelle piante più consuete, quelle che si usano nelle ricette di tutti i giorni e che la Strega
ha piantato nel suo giardino per poterle usare in pozioni e medicamenti di sua produzione, perchè, ci tengono a far sapere i progettisti, Verdiccia non va mai al supermercato o nei centri commerciali! Il tutto realizzato con materiali di recupero fra quelli usati dalle cooperative META e Luna Nuova nelle loro quotidiane attività.
Un’altra gradevole installazione presentava ben 7 favole da coltivare, di Matteo Caspani e Diego Pessina. Sette piccole installazioni dedicate a sette fra le fiabe più amate e più “agricole”, come la Principessa sul pisello o Raperonzolo.

festivalorti3Forse gli spazi più belli erano quelli dedicati alla zucca di Cenerentola, con l’allegro colore dei fiori di zucca a farla da padrone, e lo stagno circondato da calle bianche, il posto ideale dove trovare un brutto rospo da baciare per trasformarlo in un bel principe.

Infine la riflessione che l’Orto in fuga di Ambrogio Cantù e Giuseppe Mascheroni pongono alla base del loro progetto: “l’orticoltura urbana fornisce sempre prodotti salubri? Quanto possono pesare i rischi legati all’inquinamento in confronto ai benefici sociali della autocoltivazione?” Queste le domande poste dai progettisti. E voi cosa rispondete?