I segreti della liquirizia

La liquirizia era una pianta importante nell’antico Egitto, in Assiria e in Cina, era già nota nell’antica medicina greca ma solo nel XV secolo è stata introdotta dai frati domenicani in Europa. Come risulta dal primo erbario cinese, in Asia la liquirizia è utilizzata da circa 5.000 anni ed è una delle piante più importanti. I medici cinesi la prescrivono per curare la tosse, i disturbi del fegato e le intossicazioni alimentari.

Storica, antica e sempre attuale. Una pianta e, in seguito, uno dei dolciumi più consumati al mondo. Scura quasi come la notte, nasconde innumerevoli ottime qualità curative e benefici. Alcuni ricercatori del New Jersey hanno testato una molecola proveniente dalla liquirizia, la BHP, su tessuti prelevati dal tumore alla prostata e al seno. E’ stato dimostrato che le proprietà di tale molecola sono in grado di inibire lo sviluppo delle tali cellule tumorali. Uno studio fatto alla Nankai University, in Cina, ha rivelato come la liquirizia potrebbe dimostrarsi un ottimo alleato nella cura del tumore al fegato; sembra infatti che l’acido glicirrizico contenuto nella liquirizia possa venire impiegato come “trasportatore” per portare al bersaglio i farmaci antitumorali. I risultati di tale ricerca sono stati pubblicati sulla rivista “Chemistry & Industry”. Ma non è tutto: numerose sostanze estratte dalle radici della liquirizia, prima fra tutti la glabridina, sia in quantità che in qualità, hanno dimostrato di svolgere un’azione efficace contro il colesterolo e l’arteriosclerosi.

Per quanto riguarda gli appassionati della liquirizia dolciume, questa realizza un effetto saziante e antivirale. Ovviamente e come per tutto, l’importante è non esagerare nelle quantità. Moderazione è la parola chiave per qualunque aspetto.