fotovoltaico residenziale

Fotovoltaico sempre più diffuso in ambito residenziale: scopriamo come funziona

Il sole è una fonte inesauribile di energia, anche di notte. Questo è possibile grazie ai pannelli solari, che nell’ambito domestico, oltre che in quello industriale, stanno diventando davvero il futuro assieme ad altri tipi di energie alternative quali la idroelettrica o l’eolica. Il funzionamento è molto semplice, anche se sia il sopralluogo che l’installazione vanno fatti a opera di personale esperto che possa valutare il fabbisogno energetico, il posizionamento ideale e l’inclinazione migliore per ricevere l’irraggiamento.

La scelta del fornitore: il successo di NWG Italia

Per capire come funziona il fotovoltaico occorre innanzitutto rivolgersi a produttori esperti e certificati che utilizzano materiali performanti in grado di garantire l’assorbimento dei raggi solari. Il tutto, ovviamente, coadiuvato da un inverter per la trasformazione dell’energia da continua in alternata e da batterie di accumulo agli ioni di litio che possano sopperire anche a esigenze notturne o all’utilizzo degli elettrodomestici o della caldaia anche in condizioni meteo avverse.

Tutte queste qualità si ritrovano ad esempio in NWG Italia, che da vent’anni produce pannelli fotovoltaici dalle alte prestazioni, per un risparmio energetico ottimizzato; mette a disposizione anche app dedicate al fine di avere sempre sotto controllo i consumi. Il codice etico aziendale, basato sulla comunicazione e sui più alti valori anche morali, consente di produrre dispositivi efficienti seguendo le nuove tecnologie con un monitoraggio costante delle performances e senza inficiare in modo importante sui costi di gestione.

Il funzionamento e i vantaggi del fotovoltaico

Le celle fotovoltaiche in silicio del pannello raccolgono il calore dei raggi solari, mutando l’energia dei fotoni in energia elettrica di tipo continuo. Tale energia deve però diventare alternata per adeguarsi alle normali necessità di un impianto domestico, quindi l’impianto si avvale di un inverter che supporta proprio in tal senso.

L’impianto si distingue poi in un dispositivo a uso esclusivo, ovvero stand alone, oppure con energia da reimmettere nella rete, prendendo il nome di grid connected. La differenza principale è proprio nella possibilità, in quest’ultimo caso, di poter condividere l’energia accumulata in eccesso, ma al contempo sfruttare quella generata da altri in giornate piovose o di notte. Le batterie di accumulo sono utili proprio in tal senso, ma l’opportunità di condivisione genera una vera e propria rete di energia green che può diventare inesauribile. Nel caso di grid connected, comunque, vi sono contatori dedicati e bidirezionali.

Il telaio di un pannello solare deve essere realizzato per poter sostenere le celle anche se inclinate per ottimizzare l’irraggiamento. Ciò avviene soprattutto in zone particolarmente svantaggiate dal punto di vista climatico, ove il posizionamento va studiato nei minimi dettagli anche per impedire eventuali accumuli di neve in inverno. Nel nostro Paese, in linea di massima, l’inclinazione ideale si assesta intorno ai 35 gradi.

Il materiale delle celle può essere diverso e quindi consentire rendimenti differenti: il silicio amorfo, ovvero quello non lavorato, ha di certo una resa minore rispetto al policristallino o al monocristallino. Il grado di purezza di questi due tipi di silicio si adattano rispettivamente a temperature inferiori o superiori, con resa fino a oltre il 20%.

Le batterie di accumulo utilizzate vengono disposte lontano dagli agenti atmosferici per durare a lungo e garantire a loro volta un’efficienza ottimale. Il collegamento con i pannelli fotovoltaici, inoltre, può avvenire anche in abbinamento a supporti quali pompe di calore e caldaie, al fine di sopperire anche alla produzione di acqua calda sanitaria, oltre che di energia elettrica. Infine, il collegamento di elettrodomestici in classe A o superiore consente un ulteriore risparmio energetico.