l’immagine rappresenta una seduta di cupping therapy eseguita da un professiniosta

Cupping therapy: cos’è, come funziona e perché se ne parla sempre di più

Hai mai notato strani segni rotondi sul corpo di sportivi famosi o di persone che frequentano centri di benessere? Quei cerchi violacei non sono lividi da trauma, ma il risultato di una pratica antichissima: la cupping therapy, o terapia delle coppette.

Questa tecnica, oggi sempre più popolare, affonda le sue radici in epoche remote, ma è tornata in auge grazie anche al sostegno di alcuni professionisti della salute e dell’ambito sportivo. È davvero efficace? È sicura? E soprattutto, può rappresentare una valida opzione terapeutica?

In questo articolo approfondiremo cos’è la cupping therapy, da dove nasce, a cosa serve, chi può praticarla, e perché è importante rivolgersi a un medico prima di iniziare. Lo faremo con un approccio chiaro, informativo e basato su fonti affidabili.

Che cos’è la cupping therapy?

La cupping therapy è una tecnica di stimolazione cutanea e sottocutanea che si effettua tramite l’applicazione di coppette sul corpo. Queste, creando una sorta di vuoto, producono un effetto ventosa che solleva la pelle e stimola la microcircolazione.

Le coppette possono essere in vetro, silicone, plastica o anche bambù, e il vuoto si può generare sia meccanicamente che attraverso il riscaldamento dell’aria interna. In alcuni casi, le coppette vengono fatte scivolare sulla pelle con oli, in altri restano fisse per alcuni minuti su punti precisi.

I risultati visibili sono spesso i famosi cerchi rossi o violacei che restano per qualche giorno sulla pelle, ma quelli reali si manifestano in termini di benessere, rilassamento muscolare e, in alcuni casi, miglioramento della sintomatologia dolorosa.

Le origini e il riconoscimento della pratica

Questa tecnica non è una novità. La cupping therapy è documentata in molte antiche civiltà, tra cui quella cinese, egizia, greca e persiana. Il Papiro di Ebers, risalente al 1550 a.C., menziona l’uso delle coppette per il trattamento di diverse patologie. Anche Ippocrate, padre della medicina occidentale, ne descriveva i benefici nel trattamento di problemi muscolari e respiratori.

Nel tempo la pratica si è evoluta e, dopo secoli di oblio in Occidente, è tornata alla ribalta negli anni recenti. Merito anche della visibilità ottenuta nel mondo dello sport professionistico: atleti come Michael Phelps ne hanno mostrato i segni durante competizioni internazionali, attirando l’attenzione dei media.

Dal punto di vista scientifico, la cupping therapy è considerata oggi una terapia complementare. Non sostituisce la medicina tradizionale, ma può affiancarla, soprattutto nei percorsi fisioterapici e nei trattamenti per dolori muscolari e tensioni. Il National Center for Complementary and Integrative Health (NCCIH) la riconosce come una tecnica con potenziale terapeutico, sebbene sottolinei la necessità di ulteriori studi per confermarne l’efficacia su larga scala (fonte NCCIH).

A cosa serve e quali benefici offre

I benefici della cupping therapy variano da persona a persona, ma i più comuni riguardano il rilassamento muscolare, la riduzione delle tensioni, e un generale senso di benessere fisico e mentale.

Questa pratica è particolarmente utilizzata nei contesti sportivi, dove viene impiegata per facilitare il recupero post-allenamento e ridurre la stanchezza muscolare. Inoltre, può essere utile in caso di dolori cronici, problemi posturali, infiammazioni localizzate e perfino disturbi legati allo stress.

Una revisione pubblicata nel Journal of Traditional and Complementary Medicine nel 2015 ha evidenziato che la cupping therapy può contribuire al miglioramento di sintomi associati a lombalgiacervicalgiaemicrania e dolori articolari (fonte PubMed).

È bene ricordare che, pur offrendo sollievo in molti casi, questa pratica non deve essere intesa come cura universale o soluzione definitiva per patologie gravi.

A chi è consigliata e quando è sconsigliata

La cupping therapy può essere un’opzione interessante per diverse categorie di persone, ma non è adatta a tutti. Prima di iniziare, è fondamentale effettuare una valutazione medica accurata.

Ecco chi può trarne beneficio:

  • Persone con tensioni muscolari persistenti
  • Atleti in fase di recupero fisico
  • Chi soffre di disturbi posturali
  • Chi sperimenta mal di testa tensivo o rigidità cervicale
  • Persone con disturbi da stress

D’altra parte, è importante evitare questa pratica in caso di:

  • Problemi di coagulazione del sangue
  • Pelle lesionata o dermatiti attive
  • Vene varicose estese
  • Gravidanza avanzata
  • Malattie infettive o febbre in corso

Inoltre, il cupping umido, che prevede piccole incisioni, deve essere eseguito solo da operatori sanitari esperti, a causa del rischio di infezione.

La regola d’oro è semplice: mai improvvisare. È essenziale rivolgersi a un professionista certificato e operare in ambienti con condizioni igienico-sanitarie controllate.

Consigli pratici e raccomandazioni

Chi desidera provare la cupping therapy dovrebbe avvicinarsi alla pratica con consapevolezza e preparazione. Non si tratta di una tecnica da fare in casa, anche se online si trovano kit economici: il rischio di eseguire manovre scorrette è alto.

Per un’esperienza sicura ed efficace: parla con il tuo medico di fiducia prima di iniziare e scegli un terapista specializzato e abilitato. Chiedi sempre informazioni dettagliate sul trattamento e dopo la seduta, idrata bene il corpo e concediti del tempo per il recupero. Ricorda di evitare l’esposizione al sole nelle ore successive.

Questi semplici accorgimenti possono fare la differenza tra un’esperienza benefica e un trattamento poco sicuro.

La cupping therapy affascina per la sua capacità di coniugare la saggezza delle antiche medicine con un approccio moderno al benessere. Nonostante il suo aspetto insolito, sta guadagnando attenzione da parte di terapisti, sportivi e medici, che la vedono come un’opzione utile nel contesto di cure complementari.

È una tecnica che può offrire benefici reali, ma va affrontata con attenzione, affidandosi a professionisti qualificati e sempre sotto consiglio medico. Come ogni trattamento, funziona meglio quando integrato in un percorso personalizzato e orientato al benessere complessivo della persona.

Se stai considerando di provarla, il passo più importante è informarti bene e chiedere consiglio a chi può guidarti con competenza. In un’epoca in cui la salute è sempre più vista come equilibrio tra corpo e mente, la cupping therapy può essere un alleato prezioso — a patto di usarla con intelligenza, rispetto e professionalità.